La raccolta di acqua piovana per sopperire ai bisogni di irrigazione, agricola e civile, sta diventando oggi un bisogno sempre più ineludibile.
Ci stiamo ormai abituando alle stranezze metereologiche che il cambiamento climatico rende sempre più frequenti. Momenti di forte pioggia (le cosiddette bombe d’acqua) si alternano a periodi di grande siccità. La desertificazione non riguarda più solo paesi esotici o lontani e inondazioni, acqua alta e frane dovute alle piogge torrenziali sono ormai notizie troppo frequenti. In questo contesto raccogliere l’acqua piovana, stoccarla in appositi serbatoi e utilizzarla successivamente per annaffiare non è più solo una scelta pratica e veloce ma anche prudente.
Anche se possiamo intuire quali saranno i periodi più caldi in cui campi, parchi e giardini avranno bisogno di essere irrigati, non riusciamo a prevedere se e quando pioverà a sufficienza per dare sollievo alle colture, alle piantagioni, e alle aree verdi che decorano le nostre città.
Diventa essenziale quindi poter stoccare le precipitazioni in una cisterna appositamente progettata per il recupero dell’acqua piovana.
La raccolta idrica consente di avere sempre a disposizione le riserve necessarie alla cura e al benessere di piante, alberi, coltivazioni. Rappresenta un grande progresso e un’enorme libertà perché svincola la produzione agricola dai capricci del clima.
Sollievo per l’agricoltura
Il settore che più trae giovamento dall’utilizzo di serbatori per la raccolta di acqua piovana finalizzata all’irrigamento è certamente l’agricoltura. Come abbiamo sottolineato in questo approfondimento non si tratta solo di annaffiare campi, serre e frutteti ma anche di diminuire l’impaludamento e controllare la salinità per garantire una migliore produttività del terreno, sia in termini qualitativi che quantitativi.
Inoltre, la flessibilità garantita da serbatoi morbidi, piegabili e trasportabili consente l’accesso all’irrigazione anche alle aree più distanti dalle fonti idriche, per le quali sarebbe necessario l’utilizzo di un impianto eccessivamente costoso ed ecologicamente impattante.
La flessibilità è proprio la caratteristica che più distingue le cisterne morbide dalle altre forme di stoccaggio. Sono realizzate con materiali resistenti agli eccessi di caldo, freddo e pioggia per essere utilizzate nei più differenti contesti ambientali e climatici e le loro dimensioni, che vanno dai 4 metri cubi fino ai 100 metri cubi, permettono di scegliere il serbatoio proporzionato all’utilizzo che se ne vuole fare, evitando sprechi di denaro e di acqua.
Cisterne per l’irrigazione di parchi e giardini. Un aiuto ai polmoni verdi delle nostre città
Il caldo, l’afa e la siccità non colpiscono solo i grandi appezzamenti dedicati a scopi agricoli ma anche parchi e giardini pubblici che d’estate rischiano di rimanere a secco per il razionamento dell’acqua, bene che ormai non è più possibile sprecare.
Come abbiamo già detto in un altro approfondimento, dare continuità al servizio di annaffiatura parchi diventa sempre più importate quanto più le temperature medie si alzano. Le aree verdi non solo contribuiscono ad abbassare la temperatura al suolo ma possono rivelarsi piacevoli alternative in cui rifugiarsi per sfuggire dal caldo senza azionare costantemente il condizionatore.
L’utilizzo di un serbatoio per la raccolta e il recupero di acqua piovana a scopo irriguo consente di dare sollievo alla rete idrica pubblica senza sacrificare il benessere e la bellezza di parchi, spazi verdi, viali, aree relax ma anche giardini botanici, zoo o parchi a tema.
Le cisterne morbide sono, in quest’ambito, meno impegnative di altre soluzioni fisse perché possono essere trasportate e facilmente rimosse una volta terminato il periodo di siccità, per essere riposte o destinate ad altri usi.
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